
Si è svolta oggi 27 novembre in molte città italiane, la manifestazione sindacale unitaria per dire NO alla precarietà di un sistema che mette in ginocchio tutti i comparti lavorativi, il sistema pensionistico e l’universo femminile.
Tantissime le testimonianze di solidarietà ed impegno proclamate dal palco catanese che, allestito in nottata, ha ospitato tante figure di spicco della compagine rossa della città.
La pioggia incessante non ha infatti fermato presenza ed impegno di Segretari, Operatori, RSU ed RSA, lavoratori, pensionati e disoccupati.
Piazza Roma, come non la si vedeva da tempo, tra le proposte ed i dibattiti di chi desidera la ripresa della città e dell’isola, oggi risorge.
Esplicito ed intenso l’intervento del Segretario Generale della CGIL di Catania Carmelo De Caudo che fa un’analisi completa dello scenario cittadino e della sua delicata fragilità, sottolineando come sia indispensabile un impegno economico verso lavoratori fragili e precari, giovani, meno giovani e pensionati.
“Proponiamo un fondo pensionistico per i giovani per colmare il vuoto contributivo, per raggiungere un importo di pensione dignitosa. Sul fisco chiediamo al governo di incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse.”
Tanti gli interventi sul variegato scenario di esperienze dei lavoratori afferenti a comparti aziendali diversi e distanti tra loro che mettono in luce analoghe problematiche ed a fattor comune il desiderio e la necessità di Catania di rialzarsi dalla crisi economica e sociale che l’ha colpita.

Per la Segreteria della SLC Cgil di Catania erano presenti, oltre al Segretario Generale Gianluca Patané, Alessandro Dainotti e Lucia Torrisi; insieme a loro, sfidando le avverse condizioni meteo, oltre 50 delegati e lavoratori.
“La manovra non ha tenuto conto dei sacrifici dei lavoratori. Reddito e capacità contributiva dei lavoratori devono essere il parametro, variabile, da cui partire per valutare le reali iniziative da inserire in un testo che, al momento, è scritto senza tenere conto ciò di cui il nostro paese ha necessità.”
Quali le possibili soluzioni e quali gli interventi a medio termine?
“Per il settore delle telecomunicazioni -afferma il Segretario Generale della Slc Cgil di Catania- ciò si traduce in uno stop allo sporco e finto lavoro di subappalti e di Cooperative per arrivare alla dismissione e nuova inquadratura di tutte quelle forme di lavoro precarie che spaziano dagli operatori di call center ancora senza contratto agli artisti. L’Italia -prosegue- è un paese in grado di competere ed eccellere. Ma per competere deve essere al passo con le altre nazioni, studiarne i modelli, applicarli e superarli.
La manovra dovrà tenere conto dei lavoratori ma anche dei pensionati, di chi è diversamente abile, di chi non ha un lavoro.
Quanto alla Rete Unica è fondamentale che il governo si impegni perché il nostro gestore nazionale possa essere sostenuto ad investire per garantire la copertura del territorio tutto. Per dirla con le parole di Maurizio Landini, che si abbia la capacità di costruire guardando in un’ottica prospettica al futuro e non solo al guadagno immediato che si avrebbe dalla creazione di tanti piccoli bandi”
