
“Per una Sicilia ed un mondo di pace”, tema di attualità scottante viste anche le vicende dell’ultima ora, il nome della manifestazione che si terrà a Comiso il 4 di aprile.“Dalla guerra fredda ad oggi la storia insegna che, Vico lo spiega in due parole, corsi e ricorsi storici sono parte di ogni epoca-così il Segretario Regionale della Slc Sicilia si esprime nel suo discorso- e che assumere un atteggiamento laico dinnanzi gli orrori di una guerra che non è più di trincea e che non colpisce solo militari ma civili, assumendo i toni di crimini verso l’umanità, sia inverosimile oggi, nel 2022. Ci trasciniamo dalla Rivoluzione Francese degli ideali che restano impressi nelle menti ma non nelle azioni e lo scopo di questo corteo è quello di porre fine, in maniera pacifica, al sangue che scorre nel mondo. Da un anno e mezzo a questa parte nel Mondo ci sono stati oltre 70 Paesi in guerra per un totale di 869 eventi tra battaglie, insurrezioni e guerre civili.La questione ucraina è più importante delle altre? Assolutamente no. Ma ci mette tutti in discussione e toccandoci da vicino può e deve rimettere in discussione la presa di coscienza della nostra nazione”.La manifestazione, che è stata promossa dal Sindaco di Scicli, dalle Organizzazioni Sindacali di Cgil e Uil, da alcuni partiti politici e da tantissime Associazioni operanti nel terzo settore, è particolarmente sentita dal comune di Comiso perché è da qui, che in passato, sono partite svariate proteste legate al tema degli armamenti.“L’Italia in questo momento, prosegue Patanè, si attesta ventesima tra le potenze internazionali. Il poweIndex, ossia l’indice della forza militare, tiene conto di svariati fattori che vanno dalla disponibilità di mezzi e di armamenti al personale militare complessivo alle spese sostenute annualmente. In un mondo che dovrebbe educarsi a sostenere o semmai a difendere, tosto che uccidere, leggere determinati numeri è raccapricciante. La speranza è che questa manifestazione possa avere il volto non di “Chi” l’ha organizzata ma di tutta la popolazione, donne e bambini, nessuno escluso”