
Mentre la comunità dei Lavoratori Tim si appresta a rientrare in sede per riprendersi gli spazi di lavoro, si moltiplicano le notizie ufficiali e non di interessi di fondi ad acquisire parti di azienda. Per la verità c’è poca voglia di rientro, un po’ per il Covid che gira ancora, in po’ per il caro benzina, un po’ perché si sa l’uomo è animale abitudinario. Eppure, in un momento come questo, che in prospettiva vede un piano non industriale ma finanziario di spezzettamento e quindi di distruzione dell’azienda, riappropriarsi degli spazi non fisici, ma di socializzazione è fondamentale per creare quella consapevolezza, che forse ancora manca, del pericolo che corriamo in termini di tenuta dei diritti, salario e in alcuni casi anche del posto di lavoro. D’altronde basta vedere dove si stanno concentrando gli interessi di questi fondi che, come una danza di squali attorno la preda, stanno cercando di accaparrarsi le parti dell’azienda proiettate al futuro, il cloud, l’IoT, la cyber security, le torri , ossia tutte attività dove nei prossimi anni sono previsti i maggiori sviluppi e quindi cospicui ricavi. L’ultimo in ordine di tempo il fondo CVC che si avvale niente meno di una vecchia nostra conoscenza l’ex ad Marco Patuano che conoscendo bene l’azienda si tiene bene alla larga dal mondo rete che lui stesso a contributo ad affossare: Ricordiamo che le scelte fatte all’epoca sul motto ” lunga vita al rame” hanno determinato la nascita di Open Fiber con tutto ciò che ne è derivato. Con le annunciate intenzioni di divisione si prospetta una rete o una Net.Co che finito l’effetto metadone del PNRR si ritroverà stracarica di personale e debito e non ci vuole un indovino per prevederne il destino. Ecco noi crediamo che difronte a questi scenari non possiamo permetterci di far prevalere l’egoismo. Dobbiamo certo gestire una feroce quotidianità che con la rottura delle relazioni industriali ha visto il ritorno dei “governatori delle indie” ossia responsabili o presunti tali che interpretano a loro modo leggi, contratti, regolamenti e non fanno altro che esasperare gli animi. Visto lo stato delle cose non è difficile immaginare che presto ci troveremo ad affrontare temi complicati difronte ai quali non possiamo arrivare con un’idea diversa su come andare avanti e su come si intende la rappresentanza. Noi pensiamo che il tema del futuro non può essere derubricato e che per affrontarlo occorre forte senso comune su cui ognuno di noi è chiamato a collaborare. Noi siamo già al lavoro per trovare ogni spazio di discussione utile a creare consapevolezza ed esortiamo i nostri iscritti, simpatizzanti e lavoratori tutti a partecipare a questo indispensabile lavoro e utilizzare al meglio l’opportunità di associarsi in maniera libera e spontanea ossia Fare Sindacato.
Questa è la madre di tutte le battaglie e non possiamo permetterci di perderla e forse neanche di pareggiarla…
Palermo 30/03/2022
SLC CGIL Palermo