Interessante la notizia dei giorni scorsi che vede il Segretario Nazionale della CGIL regalare alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni il libro di Albert Camus, “L’uomo in rivolta”.
Al di là delle ideologie politiche e delle interpretazioni testuali, oggi l’Italia ha deciso di scendere in piazza grazie alla spinta della CGIL e della UIL, e di reclamare, in maniera assolutamente pacifica, contro la manovra economica del Governo.

Breve ma concisa la dichiarazione del Segretario Regionale della Slc Cgil di Catania: “è stato uno sciopero contro una legge di bilancio che incrementerà la spesa per le armi (+13 miliardi di euro) tagliando quella sociale per l’università. E, senza contare gli ulteriori tagli per enti locali e per ministeri, qualcosa non mi è chiara. Se lo scenario futuro è quello di armarsi ed armare soldati, scenderemo in piazza ogni giorno per dire di si ad un futuro di pace, cultura e lavoro. Ma lo faremo disarmati dalle armi ma corazzati da ciò che nessuno potrà mai toglierci: la nostra dignità”

Oggi erano in tanti a sfilare a Palermo, da Piazza Croci al Teatro Massimo, lavoratrici e lavoratori del pubblico e del privato, studenti ed inoccupati, tutti insieme uniti da un unico e solo obiettivo: quello di ridare dignità, onestà, legalità e pace ad un paese che continua a scendere nelle classifiche internazionali proprio perché continua ad essere, se non sai comprende quanto sia necessario un cambiamento, incapace di gestire unitarietà e pace al proprio interno.

di Cristina Squillaci