Oggi 4 aprile 2022, primo giorno di rientro nelle sedi aziendali per le lavoratrici ed i lavoratori di TIM, impattati da due anni di attività in smart working dovuti all’emergenza pandemica, non ancora finita, che ha sconvolto il pianeta intero, stravolto le vite di tutti e annullato certezze e convinzioni, trasformando il mondo del lavoro; ma non purtroppo migliorato le menti, nelle scelte, di chi ci gestisce!

Si badi bene, non è intenzione nostra offendere chi ha preso la decisione impopolare di “imporre” il rientro nelle sedi e preferito assumere un provvedimento sgradito ai più, ma sicuramente la scelta è stata fatta con sufficienza, con leggerezza, senza avere la benché minima idea delle condizioni degli stabili, abbandonati da oltre 2 anni, e volendo nel contempo improvvisare un “riattamento” avventato, insufficiente, manchevole, carente e incompleto.

In questo contesto negativo, forse non si trovano le poche sedi impattate dal “piano spazi” a livello Italia, anche se a leggere le relazioni delle RLS, impegnate nelle visite di verifica, sembra che le problematiche siano comuni a tutte le sedi, anche se meno evidenti. Messina Corso Cavour, sede prescelta dall’azienda per il rientro dei dipendenti ASA, Venditori ed ex 1254, il numero preponderante di personale interessato, oggi si è presentata come quelle persone, ormai avanti negli anni, che cerca di darsi un tono per non far apparire la propria condizione di “bellezza ormai svanita”.. : mancanza di acqua calda nei bagni; un solo bagno uomini presente ma con molte problematiche a partire dalla mancanza di aereazione naturale (e quella automatica insufficiente), per non citare le non idonee condizioni di sicurezza; pannelli divisori in moquette non sostituiti e non adeguatamente puliti e senza garanzia di igienizzazione futura idonea; unico piano adibito al personale (ll piano) non adeguatamente ristrutturato e con zone ancora inaccessibili; sala mensa non idonea ad accogliere il personale presente; vetri alle finestre non adeguati e infissi vetusti; assenza delle tende parasole.

Se questo è il contesto dove si manifesta l’organizzazione della nostra azienda, allora comprendiamo meglio, ahi noi, le condizioni che definiscono lo stato di salute ormai irrimediabilmente compromesse del gruppo TIM.

Noi non ci stiamo e dopo aver suggerito, di ..non aprire quella porta, oggi ci vediamo costretti ad intervenire pronti denunciare una condizione inaccettabile.

Non può essere il primo giorno di scuola a bendare la realtà di chi non più bambino deve accettare, suo malgrado, forzature inadeguate fatte da altri. Il rispetto e la dignità di ogni singolo lavoratore, deve rimanere la stella cometa.

SEGRETERIA e RSU MESSINA