Dal primo giorno di rientro “comandato” nelle sedi aziendali, era il l° aprile.. scherzi della vita, avevamo da subito denunciato un’organizzazione inadeguata e fallace sotto tanti punti di vista: le sedi di Messina presentavano molteplici criticità; lo spirito collaborativo e propositivo, da sempre messo in campo, ci aveva indotto ad aprire un dialogo con le funzioni preposte, atto a creare quella sinergia mirata al miglioramento delle condizioni generali, che servissero in primis ai miglioramenti tanto auspicati per le lavoratrici ed i lavoratori, costretti di colpo a dimenticare 2 lunghi anni di pandemia e smart working ed accettare un rientro forzato, senza nessuna apparente motivazione oggettiva. L’azienda motivava il tutto, con molta leggerezza a nostro avviso, con la fine dell’emergenza pandemica!

Oggi a distanza di appena 3 mesi, ci ritroviamo con un aumento spropositato dei contagi e peggio ancora dei ricoveri, ed una popolazione che dopo aver avuto la vita stravolta per un lungo periodo ed assaporato oggi la ritrovata libertà, non è più disposta ad accettare regole e subire imposizioni… praticamente un libera tutti!

Il Governo d’altronde non avendo la possibilità di rimangiarsi la parola, i giochi e gli intrecci politici sono tanti, non può fare altro che emanare consigli, suggerimenti e raccomandazioni.. Le aziende brancolano nel caos più totale.
La TIM che ha riaperto stabili abbandonati da oltre 2 anni, ha dovuto improvvisare una riorganizzazione che ha creato ancora più problemi di quelli già esistenti.

Messina Corso Cavour, sede prescelta dall’azienda per il rientro dei dipendenti ASA, Venditori ed ex 1254, il numero preponderante di personale interessato, ancora oggi vive contraddizioni e disorganizzazione: il secondo piano dello stabile, l’unico abilitato ad accogliere il personale in presenza, si ritrova alcuni giorni con una sala stracolma di personale, con colleghi costretti a vivere fianco a fianco ed una sala, anche più grande della precedente, “adibita” solo a pochissime persone se non addirittura a nessuna.. Ci farebbe piacere sapere quale mente eccelsa ha partorito una simile organizzazione e divisione degli spazi, premesso che il piano spazi e il tanto auspicato “distanziamento”, prevede ben altro.

Chiediamo soluzioni e scelte coraggiose da parte del management aziendale oltre a decisioni rapide e non rinviabili a tutela dei fragili, di chi fruisce della L.104 e dei genitori con minori; oggi che la pandemia è nuovamente presente e sembra aumentare la minaccia, perché non prevedere la possibilità di un ritorno o aumento dello smart working.. o dobbiamo necessariamente contare qualche altra vittima?

Noi OO.SS. non staremo a guardare e riterremo responsabili chi oggi preferisce far finta di nulla.

SEGRETERIE e RSU MESSINA